Astronomia

Inquinamento Luminoso nel Lario Orientale: 2014-2020

Lario Celeste si occupa e si è sempre occupato della salvaguardia del cielo notturno, specialmente per quel che riguarda il versante orientale del Lago di Como. In particolare, abbiamo effettuato misure locali della qualità del cielo a Varenna e lungo la provinciale che costeggia le rive del ramo lecchese del Lario. Come riportato in numerosi articoli, il cielo lariano è mediamente buio grazie alla bassa densità abitativa e ad una propensione della popolazione locale al risparmio energetico. Lo sviluppo dell’industria turistica e l’avvento della tecnologia LED stanno però modificando, in peggio, il livello dell’inquinamento luminoso.

In questi anni abbiamo assistito ad un aumento del turismo che ha spinto i proprietari di strutture alberghiere ed attività commerciali ad aumentare il livello di illuminazione delle stesse. Purtroppo, come spesso avviene nel nostro paese, questo è stato fatto senza rispettare le normative attualmente in vigore in Lombardia. Così abbiamo visto aumentare le luci dirette verso il cielo oltre alle insegne e gli schermi luminosi installati per fini puramente commerciali ed accesi ad ogni ora del giorno e della notte. La conseguenza è l’innalzamento del livello di luce dispersa verso il cielo e la diminuzione della quantità di stelle visibili ad occhio nudo. Per questo motivo, in un solo ventennio, abbiamo perso la possibilità di vedere la Via Lattea dalle rive del lago.

Dobbiamo quindi scegliere tra turismo e cielo notturno? Ovviamente no. È possibile avere entrambe le cose. Bastano piccoli accorgimenti come illuminare dall’alto verso il basso le proprie attività oppure spegnendo vetrine ed insegne negli orari notturni.

Il secondo contributo è arrivato dall’introduzione dell’utilizzo della tecnologia LED. Questa, più economica e quindi con un minore impatto ambientale, è stata utilizzata in modo improprio nella nostra regione. Infatti, le amministrazioni locali ed i cittadini del Lario non si sono limitati a sostituire le vecchie lampade con quelle nuove ma ne hanno incrementato il numero. Risultato? Aumento della luminosità media, incremento dell’inquinamento luminoso e vanificazione di ogni idea di risparmio energetico e tutela dell’ambiente.

Dobbiamo quindi rimanere al buio? No. Basta illuminare correttamente e avere bene in mente che ogni luce installata va, nel suo piccolo, a distruggere la bellezza del cielo stellato. Quindi illuminiamo il giusto e nel modo corretto.

L’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso (ISTIL) ha appena redatto un atlante in cui si mostra la variazione di inquinamento luminoso negli anni compresi tra il 2014 ed il 2020. Quello che si evince è un aumento dell’inquinamento luminoso in tutto l’est europeo. Aumento giustificato dall’introduzione dell’illuminazione pubblica nelle zone rurali. Paesi maggiormente illuminati come Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi hanno invece ridotto il loro livello di inquinamento luminoso. L’Italia invece come sta andando? Ovviamente il nostro paese, ed in particolare il nord Italia che è storicamente una delle zone più illuminate del mondo, è riuscito a peggiorare la propria situazione. A dire il vero alcune città come Roma hanno ridotto sensibilmente la quantità di luce rivolta verso il cielo mentre nel nord ad esclusione di Piacenza, Mantova e Torino la situazione è ulteriormente peggiorata. Il Lario non è da meno e tra i due versanti quello orientale è quello che ha mostrato un maggiore incremento dell’inquinamento luminoso. Non c’è comune sulle sponde del lago che non ha peggiorato la sua situazione rispetto al 2014. Bisogna andare oltre Colico per incontrare delle zone che non hanno subito variazioni del livello di inquinamento luminoso negli ultimi sei anni.

Variazione dell’inquinamento luminoso nel periodo 2014-2020. In arancione le zone che hanno subito un maggiore peggioramento.

Nei prossimi mesi Lario Celeste sarà coinvolta in una misura diretta del livello di inquinamento luminoso nel Lario Orientale al fine di ottenere una stima delle variazioni annuali migliore di quella fornita dall’ ISTIL.

Siete sicuri di voler rinunciare alla visione delle stelle per un’insegna di un parcheggio a pagamento o per l’illuminazione di un negozio chiuso durante le ore notturne? Preferite osservare il cielo in compagnia del o della vostra amante, sdraiati su un prato o in riva al lago oppure vederlo dallo schermo di uno smartphone, in TV o in un planetario? A Lecco ormai hanno spento il cielo ed acceso i riflettori. Siete sicuri di volerlo spegnere anche a Mandello del Lario, a Varenna, a Colico o in Valsassina? Come dice Davide Van De Sfroos stiamo attenti a non farci abbagliare da una “stella bugiarda”.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *